Armageddon o passo falso??
ROMOLO REMO
La settimana peggiore dell’era Garcia è cominciata alle 22 e 10 del 5 Febbraio, dopo il momentaneo pareggio di Mertens nella sfida d’andata della semifinale di Tim Cup, e si è conclusa ieri sera alle 22 e 35 circa, dopo la sonante batosta della sfida di ritorno del San Paolo.
Nel mezzo un derby pareggiato malamente con conseguente frenata in campionato proprio nei riguardi dei partenopei, con annessa occasione persa nei confronti della Juventus, che ha avuto domenica la sua piccola “Fatal Verona”.
Il giorno dopo, il risveglio è brusco e attonito, costellato dai soliti dubbi e da fantasmi che si sono riproposti dopo la notte della Befana, quando la Roma uscì sconfitta malamente dallo Juventus Stadium e disse forse addio ai sogni tricolore.
L’analisi però va affrontata con maggiore lucidità, più di quanto ne abbiano avuta media e non, nell’immediato dopogara.
Ripetendo per l’ennesima volta che il Napoli non è proprio l’ultima squadra italiana, è normale avere durante la stagione un momento di flessione, che si tramuta in sfortuna se questo arriva in un trittico di partite importantissime in cui la Dea Bendata non è stata amica della compagine giallorossa.
Il calcio è una scienza imperfetta, perché chi legge del tre a zero subito senza aver visto la partita, non può certamente sapere che per la prima mezz’ora la Roma ha dominato la partita, con tre occasioni limpidissime sciupate da Destro, Gervinho e Ljajic, per poi, pochi minuti dopo subire sulla prima palla gol degli azzurri, per parte di Callejon.
Poi come a Torino pronti via nel secondo tempo, arriva immediato il raddoppio partenopeo e la Roma si sfalda completamente, subendo poco dopo la terza rete di Jorginho.
Il rammarico è che forse questa Roma non ha ancora capito quali possano essere realmente le sue potenzialità, visto che comunque nel secondo tempo pur giocando pessimamente, ha costruito altre due palle gol nitidissime ( sempre con Destro) mentre il Napoli si è fermato alle sole tre citate in precedenza, con il solo merito di averle trasformate con una percentuale di cento per cento.
Andando controcorrente in alcuni tratti della partita è piaciuta molto di più la Roma, e sentire parlare di una squadra senza carattere è obiettivamente pazzesco.
Una squadra senza carattere non va a Napoli attaccando per quasi tutto il primo tempo invece di chiudersi in difesa per mantenere il risultato!!
Detto ciò si può certamente parlare di scelte sbagliate del Mister, di condizione precaria di alcuni dei protagonisti (De Rossi-Strootman su tutti) e anche di episodi che spesso spostano gli equilibri sottilissimi che ci sono tra due grandi squadre totalmente su una sponda, anche clamorosamente e ingiustamente.
Sicuramente chi tifa Roma saprà che c’è stato, c’è e ci sarà sempre da soffrire, e per chi non se la sente c’è sempre un Barcellona qualsiasi da qualche parte nel mondo da tifare, senza doversi pronunciare su tutti i calciatori della rosa che quando vincono sono campioni e quando perdono sono coglioni.
Chi crede nella Roma deve accettare sconfitte e cadute da parte di tutti, ricordando anche da dove si è partiti e cosa ha fatto in questa stagione la Roma, ricostruendosi come una delle squadre più importanti della nostra serie A.
Poi si sa alla fine vince una sola squadra, ma la sfumatura tra vincente e vinta deve essere sottilissima, se si parla comunque di grandi squadre come lo è la Roma.
L’obiettivo secondo posto è ancora alla portata e proclamerebbe questa stagione, secondo noi, come magnifica e allora potremmo parlare di questa settimana, semplicemente come un passo falso della Roma.
D’altra parte per chi pensava che quest’anno la Roma dovesse vincere Scudetto, Coppa Italia, tutti e due i derby e tutte le sfide contro le grandi squadre, allora quella di ieri sera gli sembrerà essere stata l’Armageddon giallorossa: la fine di tutto.
[Romolo Remo - Gruppo Facebook Curva Sud]