Atalanta - Roma
DE SANCTIS 4: Quando tutto gira storto non c’è nulla da fare, puoi solo aggrapparti alla sorte. Morgan sbaglia l’approccio al primo tiro in porta bergamasco – effettuato da Brivio – proprio nella partita dove ha subìto meno tiri. Un po’ il campo disastroso e un po’ la sua goffaggine nel buttarsi portano l’Atalanta in vantaggio. Ha comunque il carattere che serve per riprendersi e tornerà immediatamente più forte di prima. SFORTUNATO.
MAICON 5,5: Sembrava giocare con troppa sufficienza il terzino brasiliano; dovrebbe invece capire che se giocasse tutte le partite con la mentalità giusta la Roma avrebbe un giocatore in più. Bravo nelle poche azioni d’attacco atalantine dalle sue parti, ma svogliato quando si tratta di attaccare e creare situazioni che potrebbero mettere in difficoltà la squadra bergamasca. SVOGLIATO.
BENATIA 6: Picchia duro il difensore marocchino. Ottima la partita su Denis: l’attaccante argentino fa fatica a superarlo, poi però si prende una punizione inesistente (“Medhi entra dritto sul pallone”) e così nasce il gol del vantaggio bergamasco. Dopo questo episodio inizia per lui una partita nervosa (e chi non lo sarebbe?) che lo porta a rimediare un’ammonizione, rischiando anche la seconda. INCATTIVITO.
CASTAN 6: Non è facile dare dei voti a due difensori centrali che stanno facendo partite straordinarie, sia per il loro stato di grazia che per la paura che incutono ai giocatori avversari. Castan fa il suo solito: roccioso ed elegante, ferma gli attacchi bergamaschi e a vederlo sembra come se fosse la cosa più facile del mondo. INVALICABILE.
DODO’ 5,5: Diciamoci la verità: l’Atalanta non ha fatto cose straordinarie in attacco e soprattutto non è mai riuscita a trovarsi uno contro uno contro i nostri difensori. Dodò è bravo a trovarsi sempre pronto quando è il momento d’intervenire ma è pigro nel ripartire per aiutare Gervinho nell’azioni offensive sulla fascia. BELLO ADDORMENTATO.
DE ROSSI 6: Non è la peggior partita di DDR – come abbiamo sentito dire da molti tifosi – ma il clima acceso che ha preceduto la gara (che lui, da vero tifoso, avverte in particolar modo) e l’alluce contuso in nazionale, ne fanno forse la più difficile. Daniele, come suo solito, combatte in mezzo al campo e dà la carica giusta ai suoi nel momento peggiore; poi esce affaticato e con il dolore all’alluce che lo ha perseguitato e condizionato. EROICO.
BRADLEY 5: Stavolta l’americano è stato nullo e in campo sembra un fantasma degno dei migliori film horror: non aiuta i compagni nel reparto difensivo e cicca un pallone d’oro servito in area da Gervinho che poteva pareggiare i conti prima del tempo. GHOST.
STROOTMAN 7: Di gran lunga il migliore in campo; non solo per il gol, ma anche per la voglia che ci mette e soprattutto per la rabbia. Lui, venendo da una squadra che nel suo paese “conta”, non è abituato a questi torti arbitrali che ci vengono continuamente perpetrati da parte dell’uomini in giallo, ma è più forte del “bullismo arbitrale” e al novantesimo fa guadagnare alla Roma un punto ormai insperato. MICIDIALE.
MARQUINHO 6: Buona la prova del brasiliano, nonostante il “campo di patate”. Ci prova subito con un tiro potente da fuori che s’infrange sulle manone di consigli, si muove di più dei compagni di reparto e cerca di far salire la squadra in varie occasioni. ADRENALINA PURA.
FLORENZI 6: Alessandro sembra soffrire il terreno molle, anche se si è mosso bene per tutto il campo cercando di non dare punti di riferimento ai difensori atalantini. Nel secondo tempo si inserisce su un cross tagliato in area colpendo benissimo la palla di testa, ma trova un Consigli straordinario (come del resto tutti i portieri quando giocano contro di noi) che gli nega la gioia del gol. SPERANZOSO.
GERVINHO 5,5: Si vede che la gazzella ivoriana ancora non ha preso la forma giusta. Fa poco nel primo tempo e per parte del secondo. Si sveglia solo dopo il vantaggio avversario, solcando la fascia di sua appartenenza per creare pericoli non sfruttati dai compagni. Se però questo è Gervinho non al cento per cento, immaginiamoci che arma letale può essere quando avrà ritrovato la sua miglior forma e potrà giocare con Totti accanto. GRANDE ATTESO.
PJANIC 6: Entra lui e si accende la fiamma; forse la sua fantasia – anche quando non è proprio in forma – va sempre messa in campo. Miralem si prende il carico sulle spalle e insieme a Ljajic cerca d’inventare assist per i propri compagni. Bisogna ammettere che all’inizio vedere in campo Bradley e non lui, fa un po’ scendere il latte alle ginocchia. CONVINCENTE.
LJAJIC 6,5: Come Pjanic: entra lui e si vede una squadra diversa. Ormai si è capito che il serbo è un giocatore da partita in corso, però se fosse entrato prima insieme a Miralem, forse ci portavamo a casa due punti in più. Fantastico nell’assist che porta i giallorossi al pareggio, prova più volte anche ad accentrarsi e tentare il tiro ma viene sempre chiuso dal muro nero-azzurro. GIOCOLIERE.
RICCI 7: Vogliamo premiare questo “ragazzino” (parliamo di un “Classe ’94”) che, mentre si preparava per entrare in campo, ha fatto pensare a molti di noi che Garcia fosse imrovvsamente impazzito. Se per un momento si è visto il terrore sul viso del giovane che entra a cinque minuti dalla fine con un brutto risultato in corso, poi mette da parte la paura e si getta nella mischia regalando due palle d’oro a Gervinho e Ljajic. Bella da vedere anche la sua reazione al pareggio di Strootman. IMPAVIDO.
GARCIA 7: Non ha mai paura e ha sempre grandi intuizioni: questo è il bello del nostro mister. Capisce che Destro non è in forma e mette in campo il giovanotto Ricci parlandogli come farebbe un padre al proprio figlio prima di un avvenimento importante. Chissà, forse Garcia ha regalato un futuro campione ad un calcio ormai malato di presidenti viziati che invece di puntare sui giovani che hanno in casa propria, li vanno a comprare all’estero pagandoli fior di monete (e poi spesso valgono meno di zero). GENIALE.