Born in the USA
Anche gli ultimi giorni di vicende romaniste hanno continuato a inviare segnali importanti e sensazioni positive.
Sul fronte campagna acquisti si è finalmente perfezionata l’operazione De Sanctis il quale, al di là delle risibili, solite e francamente ormai stucchevoli critiche negative dei “contestatori a prescindere” (categoria che comunque si va sempre più dissolvendo nel mare di ottimismo, speranza e fiducia che pian piano invade la maggioranza il popolo giallorosso), è stato tra i portieri con miglior rendimento del campionato scorso e, soprattutto, è arrivato con il “placet” di Mister Garcia.
In generale, seguire le indicazioni del responsabile tecnico senza stare troppo a sindacare su questo o quel particolare, ci sembra un aspetto davvero rilevante che, anche su questa linea, dimostra una seria operatività progettuale che in passato ha invece qualche volta vacillato.
Speriamo quindi che anche le decisioni che il mister stesso deciderà di prendere nel corso della stagione, vengano sempre sostenute fino in fondo anche dalla società, senza permettere più intromissioni esterne e incrinature sull’autorevolezza che questa figura deve necessariamente avere nei confronti dei propri calciatori.
Inoltre, anche altre direttive del nostro allenatore (che peraltro coincidono con gli auspici da noi manifestati nelle precedenti puntate di questa rubrica) si stanno concretizzando.
Ci riferiamo naturalmente alle permanenze in giallorosso – ormai quasi certe – del nostro “Osvaldone”, che sicuramente conferisce al reparto offensivo un peso e una potenzialità davvero rilevanti, e dell’ancora più “nostro” Danielino De Rossi.
Quest’ultimo, intervistato ieri a Kansas City durante la tournée americana, da vero vice capitano quale in effetti è (noi non lo abbiamo dimenticato…) ha espresso parole e concetti importanti – quello che più ha colpito è stato “resurrezione” – che emanano una notevole determinazione e una rinnovata volontà a voler dare il massimo contributo per riacquistare le posizioni clamorosamente mancate nel corso degli ultimi anni.
Ci auguriamo quindi che, dopo l’investitura ricevuta direttamente da Rudi Garcia – “De Rossi è il regista ideale per il mio 4-3-3” – proprio da questa avventura negli USA risorga il campione che tutti abbiamo ammirato nel corso della sua/nostra storia romanista; resurrezione che corrisponderebbe e contribuirebbe senza dubbio alla rinascita della GrandeMagicaRoma che tutti aspettiamo.
Daje Roma, riprenditi il posto che ti spetta: tu sei nata grande e grande hai da restà!
[Alessandro - Brigata Orazio Pennacchioni]