Come può uno scoglio...

11.08.2013 00:00

…Arginare il mare?

Impossibile. E durante questa tournèe americana s’è visto chiaramente.

Mentre le polemiche, le contestazioni e il malcontento si andavano via via dissolvendo (salvo pochi, sporadici casi di “sopravvissuti”), è arrivata imponente l’onda dell’amore, della passione e della speranza che ha travolto il popolo giallorosso il quale, di fronte a un mercato già eccellente fino a questo punto – ma che ancora potrebbe riservare sorprese perfino clamorose – e a prestazioni della squadra incoraggianti e confortanti sotto tanti punti di vista, ha lasciato da parte paure e perplessità per tuffarsi in questo mare di fiducia e sostegno verso la propria squadra, sicuramente più consono alla vera essenza del tifoso.

Al grido di “Chi tifa Roma non dorme mai” e “Mai schiavi del fuso orario”, migliaia e migliaia di tifosi non hanno esitato appunto ad affrontare intere nottate di veglia o levatacce in orari improbabili per seguire le gesta made in USA di questa nuova Roma e le performance dei suoi vecchi e nuovi calciatori che ci hanno regalato diverse note liete.

De Sanctis finalmente ci dà la sensazione di avere il ruolo “coperto” come si deve; Dodò, superato l’infortunio, ha messo mostra tutte le potenzialità di cui dispone; Strootman ha fatto già vedere che vale tutti i milioni spesi per lui; Balzaretti sembra essere tornato il prezioso giocatore che abbiamo comprato ma che poi qui a Roma non si era mai visto; Maicon ha fatto letteralmente sparire dalla circolazione tutti quelli che lo avevano già bollato come un vecchio decrepito pronto per l’ospizio; Pjanic ha confermato che se impiegato nel modo giusto può essere in grado di cambiare la partita in ogni momento.

E poi, le altre certezze che abbiamo in organico: Lamela, De Rossi, Osvaldo e tutti gli altri. L’inossidabile, unico, immenso capitano che sfoggia un fisico e una condizione da 25enne; un mister che in barba allo scetticismo con il quale è stato accolto ha dimostrato di sapere davvero il fatto suo, mettendo in campo una squadra che in certi momenti è sembrata essere un perfetto medley delle migliori qualità del nostro recente passato: gli schemi e l’organizzazione di Spalletti, i tagli e le incursioni in profondità di Zeman, l’agonismo e la concretezza di Ranieri.

E allora, in mezzo a tutto questo, aspettando di vedere all’opera Gervinho (fortemente voluto proprio da Garcia) e l’eventuale ulteriore gran colpo di mercato che aleggia sempre più insistente (ma – e l’abbiamo già detto – il miglior acquisto per il nostro attacco sarebbe la conferma di Osvaldo), è inevitabile che chi, come noi, immagina sempre una Roma vincente anche qualora la nostra Primavera dover affrontare la Nazionale tedesca, ormai già sogna la stagione del riscatto e dei traguardi – nessuno escluso – che finalmente saranno presto conquistati.

Daje, Roma mia: “Anche se non voglio, torno già a volare”!

 

[Alessandro - Brigata Orazio Pennacchioni]