Luci a San Siro

08.10.2013 00:00

La prova del nove, il test della verità, la cartina al tornasole… La trasferta di Milano era stata classificata da tutti come la partita che avrebbe detto la verità sul reale valore, sul carattere e quindi sulle possibili ambizioni che poteva nutrire questa nostra Roma.

La risposta è arrivata; forte, limpida e inequivocabile: questa squadra è un carro armato, uno schiacciasassi, un caterpillar che fino ad oggi ha asfaltato tutte le compagini incontrate e in grado di affrontare senza paura tutte quelle che verranno.

Tante luci hanno brillato nella notte del Meazza: Francesco Totti, sul quale ormai si è detto di tutto ma non è mai abbastanza; Danielino De Rossi, che è indiscutibilmente tornato il campione che da sempre conosciamo; Gervinho, che ha dimostrato di essere una vera e propria freccia avvelenata in grado di devastare qualsiasi difese avversarie; Alessandro Florenzi il quale, dopo essere stato schierato dai precedenti allenatori nei ruoli e con i compiti più svariati, ora sembra aver trovato quella giusta collocazione in campo che addirittura lo ha portato ad essere attualmente il nostro capocannoniere!

Ma tra tutte, ancora una volta ci ha illuminato un vero e proprio faro, quello che ha finalmente indirizzato il nostro cammino nella giusta direzione: Rudi Garcia.

Il nostro Mister, accolto con scetticismo, indifferenza o addirittura ilarità, si sta dimostrando un professionista di primario livello, che capisce non solo di calcio, ma anche di “pallone”, che sa come si gestisce un gruppo e quali rivolti psicologici ci possono essere in ogni minimo particolare e che di “chiese al centro del villaggio” ne ha già rimesse più di una.

Se adesso ogni ruolo, ogni pedina, ogni tassello è magicamente tornato al proprio posto, se questa squadra ora è quella che ognuno di noi nemmeno sperava di poter sognare (e non solo per i risultati, ma anche – e ancor di più – per l’atteggiamento in campo) se finalmente possiamo tornare a pensare “in grande”, gran parte del merito è proprio il suo. E, pertanto, anche di chi l’ha scelto.

Noi, dal canto nostro, non possiamo fare a meno di ringraziare mille volte tutti gli allenatori che questa estate hanno rifiutato la panchina giallorossa e di pensare sempre più intensamente a quel fantastico stendardo che nella nostra curva recita più o meno così: co’ ‘sta Roma so’ cazzi vostra!

 

[Alessandro - Brigata Orazio Pennacchioni]