Roma - Chievo
DE SANCTIS 6.5: Pochi pericoli per Morgan, sempre attento alla guida della difesa. I pericoli maggior vengono dai cross in area lunghi e spioventi, ma Morgan li blocca sempre con uscite precise. SICUREZZA.
DODO 6: Il piccolo brasiliano sta crescendo piano piano. Di solito quando gioca si dice sempre “si, è bravo nella fase offensiva ma in quella difensiva ancora deve crescere”, ma ieri Dodo ci ha fatto cambiare idea: Bravissimo a coprire un po’ meno nell’offendere. Se questo ragazzo trova l’equilibrio giusto, abbiamo trovato un grande terzino. BRUTTO ANATROCCOLO.
CASTAN 7: Un giocatore straordinario, un difensore che ci mette anima e cuore: non si ferma mai, si getta su ogni pallone e corre veloce (per uno della sua stazza) dietro a Pellissier senza problemi. Peccato per l’ammonizione che gli farà saltare Torino. Leo è la risposta a tutti i dubbi dell’anno passato: forse il problema non erano i calciatori, ma… PITBULL
BENATIA 7: Anticipi puliti, organizzazione e sicurezza: questo è Medhi, un giocatore straordinario. Quasi impossibile dare un voto ad una partita che era difficile da vincere, ma meno difficile da proteggere. Comunque Medhi non abbassa mai la guardia e non lascia nulla al caso. Addirittura si trova nell’area di rigore del Chievo al momento del gol, a dimostrazione che tutti in questa squadra farebbero di tutto per vincere. GIOIELLO RARO.
TOROSIDIS 6,5: Il toro greco è il solito giocatore operaio che lavora per la squadra. Forse l’unica pecca, se cosi vogliamo chiamarla, è la mancanza di coraggio nello spingere fino in fondo le azioni offensive giallorosse. Dalla sua parte zero pericoli. GENEROSO.
DE ROSSI 8: Daniele è sempre, se non il migliore in campo, uno dei migliori. Lui adesso è il giocatore simbolo della Roma. Di una Roma morta in quel giorno maledetto (che non diciamo) e rinata il 28 agosto a Livorno, proprio con un suo gol. Gli avversari nemmeno ci provano ad andare dalla sua parte. Da notare ieri l’intelligenza di De Rossi che lascia andare Pellissier sul fondo per poi chiudere subito su Paloschi. DIGA.
STROOTMAN 7: La classe dell’olandese è immensa. Vedendolo poi allo stadio ti accorgi di avere tra le mani un gioiello unico: un centrocampista moderno, forte fisicamente, agile e scattante. Ci prova nel primo tempo, con un missile da fuori area che si ferma sui guanti di un attento Puggioni. Kevin in mezzo al campo fa quello che vuole, quasi come se stesse giocando nel cortile sotto casa. IL RITORNO DEL DIVINO.
PJANIC 7: Il bosniaco, in questa fase, è ormai diventato il trascinatore della squadra, come se Totti gli avesse detto di prendere il suo posto in campo. Il geometra del centrocampo giallorosso non si ferma mai un minuto, propone azioni sugli esterni e iniziative pericolose nelle corsie centrali. GONIOMETRO.
MARQUINHO 5: Incolore la partita del brasiliano, forse lui è il tipico giocatore che è meglio far partire a partita in corso. Prova a saltare l’uomo e a creare occasioni, ma niente, non va: sembra quasi fermo sulle gambe, come se non fosse tranquillo. Speriamo che ritrovi quella voglia che noi tutti conosciamo. DESAPARECIDO.
LJAJIC 7: Vedendolo allo stadio, ti accorgi del lavoro che fa Adem per la squadra. Vederlo giocare è una cosa che ti fa rimanere meravigliato di avere un giocatore così. Adem corre da fascia a fascia, manda al bar gli avversari, crea occasioni per i compagni e si prende responsabilità che in pochi si prenderebbero. Il gol anche ieri non è arrivato, ma per ora l’importante non è quello, l’importante è avere in squadra un giocatore che mette la sua classe a favore dei compagni. GENIETTO.
BORRIELLO 8: Per alcuni sarà un voto troppo alto, per noi invece è un voto meritato. In questi giorni – e anche ieri allo stadio – ne abbiamo sentite talmente tante su di lui che nemmeno vale la pena ricordare. Vero che nel primo tempo Marco non si è visto, ma lui ci prova, non è svogliato e ci mette tutto quello che ha. Nel secondo tempo entra in campo con un carattere diverso (forse Garcia nell’intervallo gli avrà parlato ), viene a prendersi palla a centrocampo, si procura punizioni e fa salire la squadra. Ha aspettato il momento giusto per metterla dentro, da bomber vero che ha il gol nel sangue. INASPETTATO.
BALZARETTI 6,5: Garcia, che inizialmente lo aveva tenuto a riposo, si accorge della stanchezza di Dodò e mette dentro il biondo terzino che si fa trovare sempre pronto alla chiamata. Anticipa bene e difende con cura. Un Balzaretti ormai ritrovato, un bene in più per la squadra e anche per lo stesso Dodò. ARRUOLABILE.
BRADLEY 6: Il boato dell’olimpico alla sua entrata fa capire che ormai Michael è entrato nel cuore dei tifosi. Ottimo il suo approccio, si mette accanto a DDR e STROOTMAN e non fanno mai passare un pallone. MARINES.
FLORENZI 8: Indispensabile Sandro. Se a Udine era sembrato un po’ spento, ieri sera il nostro Sandrino è stato fondamentale. Entra lui e i difensori del Chievo vanno in bambola, come fosse entrato un campione veterano amato e temuto. Ale si mette subito a disposizione della squadra e con lui anche Torosidis sale di più. Geniale il tocco preciso per il gol di Marco Borriello. TALISMANO.
GARCIA 8: Sta impressionando sempre più Rudi Garcia, il quale invece di perdere la calma (come qualsiasi allenatore avrebbe fatto ) chiede ai suoi di spingere e di far si che il gol arrivi anche e soltanto al novantesimo minuto. Un calcolatore che capisce che il Chievo non merita la posizione in classifica che ha, e che, pertanto, si può anche vincere uno a zero al novantesimo, senza bel gioco, ma con grinta e voglia di vincere. MAESTRO.
ROMA 10: Stavolta vogliamo esprimere un giudizio generale anche sulla nostra amata squadra. Come già detto, il Chievo Verona è una squadra che non merita affatto l’ultima posizione in classifica. Quindi, vincere uno a zero contro una squadra che si è difesa benissimo, non vuol dire che ci siano cali, ma dimostra invece la forza di una squadra che, anche in occasione di certe partite, sa capire e trovare la maniera giusta per poter vincere. RECORD TEAM.