A volte i sogni si realizzano. La corsa non è finita

28.02.2014 10:39
GIUSEPPE SANZOTTA
Passano gli anni e la musica non cambia. Contro l’Inter la Roma giocherà senza l’aiuto delle curve per dei cori inneggianti al Vesuvio. Già, il Vesuvio è solo il nome di un vulcano e non c’è italiano che non tema un suo eventuale risveglio, così come, ammettiamolo, nessuno spera in una tracimazione del Tevere oppure sogna il ritorno di Nerone. Sono i cori da stadio che talvolta piacciono poco, ripetuti alla lunga perdono ogni traccia di ironia. Mi piacevano più le trombe e i tamburi in curva Sud che suonavano la carica. Ma quelle canzoncine, che piacciano a no, non offendono e non umiliano alcuno. Non è la stessa cosa di un odioso coro razzista. Non mi indigno più di tanto se qualcuno attacca Roma e i romani, tanto è solo invidia. Può essere un fatto normale nella contesa goliardica in uno stadio.
Nulla a che vedere con quanto è accaduto a Torino. In quel caso non c’era alcuna goliardia o ironia, c’era solo una grande infamia. Come possono delle persone essere così accecate dal tifo da arrivare ad esaltare un drammatico incidente che provocò la morte di decine di persone, di giovani atleti? Riferirsi al Vesuvio è uno sfottò, godere della morte disgraziata di tanta gente è da criminali. Eppure non è accaduto nulla, oltre a una multa che peserebbe solo su noi comuni mortali che viviamo di stipendio e che abbiamo l’affitto o il mutuo da pagare.
Una sciocchezza quando in giro ci sono milioni di euro. Quegli striscioni che inneggiano a Superga sono uno scempio che avrebbe meritato una riflessione ben più profonda. Quella è una vergogna per la Juventus. E se chi comanda il calcio pensa che certi atti vadano puniti, allora la sanzione doveva essere cento volte più severa di quella inflitta alla Roma.
Del resto perché stupirci? La legge non è uguale per tutti se di mezzo ci sono i potenti del calcio. L’anno scorso hanno fatto il possibile per ostacolare la marcia della Fiorentina verso il terzo posto e anche in questo campionato, sfortunati incidenti a parte, la squadra di Montella deve lamentarsi per una serie di errori. Casualità? Sarebbe bello poterlo pensare.

SEGUE...