Felici e perdenti
ROMOLO REMO
La capitale si è svegliata Giovedì mattina con due importanti notizie che hanno sopraffatto il popolo romanista.
La prima, bella, è quella che finalmente dopo più o meno una settimana il sole si è riaffacciato nel cuore romano, tornando a riscaldare e ad asciugare le lacrime di un vecchio “profeta” che proprio non ne voleva sapere di smettere di inondare la nostra splendida città e, scherzi a parte, ha rimesso in moto Roma dopo il dramma della bomba d’acqua.
La seconda, bella o brutta, decidete voi, è un malumore inaspettato che è riecheggiato tra le voci dei tifosi e dei media (vicini alla Roma) riguardo la serata di Coppa Italia.
La Roma non ha giocato la sua miglior partita stagionale, su questo possiamo essere tutti d’accordo, ma l’ha vinta bene o male che sia, ricordando che lo ha fatto contro una squadra che nell’anticamera del campionato era stata preannunciata come una delle candidate per la vittoria finale di quest’ultimo.
L’obbrobrio di Bergamo da parte della squadra partenopea, aveva forse fatto pensare che avremmo incontrato una compagine debole e scollegata, ma leggendo gli undici in campo di Don Rafaè ci si sarebbe dovuti ricredere perché il Napoli non è una squadra di “dilettanti allo sbaraglio”; tutt’altro.
Certo è che gli ultimi risultati e della Roma e del Napoli potevano far cadere in occulti tranelli, ma sminuire il valore degli azzurri, vorrebbe dire anche sminuire ciò che hanno fatto i “Garcia Boys” in questa stagione.
La Roma è più forte e più amalgamata in tutti i suoi reparti, e lo ha dimostrato in entrambi i due confronti diretti giocati,ma a qualcuno non basta e si ritrova così sul carro dei vincitori senza felicità con l’unico pensiero della partita di ritorno.
Forse proprio quest’ultima o il Derby che ci sarà nel mezzo, ha tenuto a bada la gioia dentro qualcuno, risparmiandola per i prossimi avvenimenti, ma bisogna interrogarci su alcuni quesiti indispensabilmente:
- ci ricordiamo cosa sono state le due precedenti stagioni “americane?
- il Napoli è una squadra così facile da battere?
Io ho visto una squadra super, uno Strootman gigante, un Gervinho miracoloso e miracolante, e un mister che non accetta nient’altro che la parola “vittoria”!!!
E se c’è qualcuno che ha il diritto di non apprezzare una vittoria come questa è proprio mister Garcia che ha sottolineato la non brillante prova generale della squadra, ma che anche l’ha difesa e l’ha comunque promossa se non altro per tutto ciò che questa squadra riesce a trasmettere a noi tifosi.
Dall’altra parte Benitez and company, esultavano per aver perso soltanto tre a due, forse perché loro si, hanno inteso qual è il potenziale della Roma di quest’anno sottolineando così una mentalità “provinciale”, che non appartiene a chi alberga a Trigoria da qualche mese a questa parte.
La mentalità vincente si costruisce nel tempo assemblando un numero maggiore di uomini che la posseggono nel proprio DNA.
Speriamo che questi uomini che ci rappresentano oggi continuino di questo passo, ad essere anche in alcuni casi brutti, ma comunque vincenti, fare perciò di tutti noi dei vincenti, oppure possiamo trarre spunto da Don Rafaè ed accontentarci, tornando così a essere felici e perdenti.
[Romolo Remo - Gruppo Facebook Curva Sud]