Rodrigo Ferrante Taddei - Il destino di un Campione

31.03.2014 13:10

TaddeiC’è chi conquista un posto nei grandi per le sue spiccate doti tecniche, chi per l’attitudine che ha nel far parlare di se e chi perché è semplicemente un campione dentro.

Campione è una parola complicata da pronunciare, ma che sintetizza al massimo una proposizione che mostrerebbe un inventario smisurato di aggettivi per cui si finirebbe nel lasciarsi sfuggire il soggetto per il quale vengono elargiti.

Il giocatore in questione ne ha dovuta fare tanta di strada, troppa, ma finalmente ha realizzato il suo sogno, quello di aver visto cambiare le sue stelle.

È partito da San Paolo, la sua città natale, dove inizia a giocare nel Palmeiras, ma è a Siena che inizia a farsi notare, prima con la storica promozione in serie A dei toscani, poi con due altre buone stagioni con la Robur nella massima serie.

E così la Roma ci crede e lo mette sotto contratto per la prima stagione spallettiana.

Taddei arriva a Roma semplicemente come Rodrigo, un umile gregario al seguito di un gruppo costellato da giocatori ben più importanti, e sa che per diventare un campione dovrà attendere l’occasione, per cambiare una volta del tutto le sue stelle.

L’occasione arriva quando nella stagione 2005-06 la Roma è falcidiata dagli infortuni e Spalletti chiede a Rodrigo se fosse capace di interpretare un ruolo completamente diverso dal suo, quello della prima punta. Rodrigo accetta, senza nemmeno sapere di cosa si stia parlando, ma ci prova, tenta l’ultima carta per diventare finalmente ciò che è voluto sempre essere, e la circostanza si tramuterà presto in realtà.

Rodrigo gioca una stagione fantastica, si alterna tra destra e sinistra, centrocampo e attacco e nelle stagioni successive, quelle della grande Roma di Spalletti prima, e Ranieri dopo, ne diventa un punto fermo.

Tra giocate mozzafiato (l’Aurelio rimarrà indelebile) e gol tanto belli quanto importanti (voto personalmente quello a Madrid come primo in assoluto), è riuscito a cambiare definitivamente il suo destino, ed è entrato prepotentemente nel mondo del calcio, come Rodrigo Taddei.

Accantonato e rispolverato soltanto in casi di emergenza dai due “maestri” della prima Roma americana, è in questa stagione che Taddei torna in auge con un ruolo da protagonista. Garcia sa bene di aver a che fare con un campione e pur utilizzandolo in poche circostanze (l’età e il resto della rosa, fattori determinanti) gli trova un nuovo ruolo che potrebbe allungargli la carriera.

Terzino, ala, attaccante e adesso centrocampista, insulti e prese in giro quotidiane da parte dei tifosi, mancanze di rispetto da parte di allenatori, eppure mai una parola fuori posto, mai un gesto eclatante, un’educazione trascendentale. Rodrigo ha dovuto sopportare tutto questo per vedersi cambiare le sue stelle, ma ce l’ha fatta ed è entrato di diritto nella storia della Roma, come un campione, come Rodrigo Taddei.

 

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